mercoledì 2 novembre 2011

Ribadisco il concetto per Leo-bacte: occorre distinguere tra "non-conoscenza", incondannabile, e malafede, da estirpare (anche col lanciafiamme).

Esempio: quando è scoppiata sui siti meteo la battaglia sul Principio di Archimede, quelle persone scarsamente scolarizzate che "non ne avevano mai sentito parlare" (ma fecevano parte dei "comitati scientifici"......) erano fno a quel punto assolutamente non condannabili  (ma solo infantilmente ingenue) quando affermavano che "quando si scioglierà il polo nord, il mare si alzerà di 7 metri e Venezia scomparirà.....".

Ma quando costoro hanno ricevuto la notizia dell'esistenza, fino a quel momento per loro solo "probabile=da verificare", del suddetto principio, si sono trovati di fronte a due alternative: primo, spendere 5 minuti in una ricerca su un qualunque motore internet, secondo battezzare come "disinformazione del nemico = nessuna necessità di verificare" la notizia ricevuta, e continuare una guerra contro i mulini a vento facendo la figura dei poveri mentecatti.

Da quel momento in poi non si parla più di "democratico diritto di possedere un'opinione, ossia quella che non esiste il principio di archimede", ma solo di imbecillità.

Lo stesso "principio", ancor più saldo di quello di archimede, vale anche in ogni altro campo, dalla finanza alla fotografia: non è condannabile per il passato una persona che ignorasse l'esistenza di certe soluzioni, regole o problematiche, ma diventa a tutti gli effetti un imbecille nel momento in cui, informato (anche dalla persona più antipatica e "nemica" che esista su questo pianeta), preferisca continuare a parlare da mentecatto nonostante con soli 5 minuti di "informazione fai da te" potrebbe sincerarsi della realtà.