lunedì 27 agosto 2012

Per Alic90

I due eroi della resistenza rossa nell'appennino bolognese, i comandanti "lupo" e "cagnone" della "brigata stella rossa", erano così chiamati da tutti nelle valli intorno a Vado (Sasso Marconi/Monzuno/Marzabotto) poichè noti per rubare le galline nei poderi più sperduti, ma solo se abitati esclusivamente da nonnine "da sole".

Quando il pazzo di predappio decise di affiancare quello di berlino in guerra, il lupo partì cantando entusiastici inni al duce (la sua luce) in africa, il cagnone sul Don.

Quando scoprirono che l'aria era un pò diversa dal bastonare nonnine isolate e indifese, se ne tornarono a casa loro alle spalle di sasso marconi, attendendosi, chissà perchè, di essere premiati come "furboni", anzichè essere rincorsi da tutti con corda e sapone come disertori....

Si diedero quindi alla macchia in appennino emiliano, sfruttando quella "terra di nessuno" a ridosso della Gotica, che ad Alleati e tedeschi non interessava granchè, purchè "non ci fossero rogne" per l'approvvigionamento.

In questa "terra di nessuno" si rifugiarono in poche mesi oltre 1500 disertori dei principali fronti, principalmente africa e russia, spesso ancora discretamente armati, che non si distinsero mai per azioni "vere" contro i tedeschi (salvo singole fucilate rigorosamente alle spalle), ma sempre per le crudeltà grazie alle quali si approvvigionavano nei poderi locali per le 1500 bocche da sfamare.

Il cagnone, stanco di seppellire vive intere famiglie "poco collaborative" (alcune delle quali di sua diretta conoscenza) crocifiggendone al suolo il capo "a monito" dei poderi vicini, fece mettere ai voti una sua mozione che proponeva di accettare il piano A del maresciallo Kesserling, ossia la cancellazione totale di tutti i reati di tutti i 1500 disertori, in cambio del passaggio della"stella rossa" nell'esercito di Salò.

Il lupo proponeva invece di accettare il piano B del comandante in capo dell'esercito tedesco sulla gotica, ossia un sostanzioso carico d'oro in cambio di una collaborazione per liberare a tempo di record la "cresta di Monte Sole" tra le valli del Reno e del Setta, strategica per bombardare da unica postazione gli Alleati sulle 2 migliori vie di accesso dalla toscana a Bologna.

Vinse il lupo, il cagnone ed i suoi pensarono di potersene andare nell'esercito di Salò con la "benedizione" dei propri amici, ed invece il lupo aveva già organizzato un'azione dimostrativa: il cagnone venne intercettato sulla corriera che lo portava verso il reclutamento nell'esercito nazi-fascista, fatto scendere e massacrato a colpi di bastone in testa, anche se pare che la pietà di un ex amico gli accorciò l'agonia con un colpo di fucile a quello che rimaneva della sua testa..... anche se la leggenda dei cerebrolesi rossi vuole il cagnone morto eroicamente pochi giorni dopo sul campo di battaglia contro i tedeschi.....

Quale campo di battaglia?

Pochi giorni dopo fu chiaro che la gorica stesse cedendo di schianto, kesserling richiamò il lupo al loro patto, i disertori della stella rossa "incassarono" il carico d'oro e poi radunarono velocemente le popolazioni di 6 o 7 valli nelle collinette intorno a Marzabotto, giurando che le avrebbero difese fino all'ultimo degli oltre 1500 uomini da un attacco che i tedeschi avevano largamente preannunciato addirittura acquistando la pagina centrale del Resto del Carlino, per essere sicuri che nessuno, ma proprio nessuno potesse ignorare ciò che stava accadendo, ossia che "quella cresta serviva subito e ad ogni costo".

Quando un numero esiguo di tedeschi arrivò in zona, i 1500 disertori disertarono di nuovo e fuggirono con il carico d'oro, lasciando centinaia di persone indifese radunate a forza nel posto più sbagliato, in quel momento, di tutto il pianeta.

Degli oltre 1500 disertori, solo i 9 più ubriachi morirono nel fondovalle, il lupo morì sulla sovrastante collina crivellato di colpi alle spalle dai suoi luogotenenti, poichè lacerato dal rimorso.



Pochi mesi dopo, a guerra ampiamente finita, un "inviato" del partito comunista urlò al mondo la tremenda notizia: oltre 2000 persone erano state spazzate via in poche ore da quella cresta.....

Poi un altro inviato dello stesso partito fece un calcolo più preciso, ossia la differenza aritmetica tra un censimento ufficiale di vent'anni prima, e un conteggio approssimativo di quei giorni...... mancavano 1850 persone circa..... quello era il numero che campeggiò quasi ovunque per decenni.....

Poi per fortuna qualcuno si accorse che eliminando i nominativi "morti in guerra (anche la prima)", quelli "espatriati" in australia e sudamerica e felicemente in salute, e numerosi altri "tirati per i capelli" nei conteggi iniziali, almeno 1200 di quei nominativi non c'entravano nulla con la "strage di marzabotto".

Magra consolazione.

Immersa in un oceano di sgomento: circa 2000 persone rimasero in quei luoghi nonostante la doppia pagina centrale del Resto del Carlino e un disperato tentativo in extremis operato da un pugno di partigiani VERI (quindi BIANCHI) scesi dalla zona della Futa verso la maledetta cresta, affiancati da decine di increduli Alleati, brasiliani compresi, che si beccarono molte più pallottole dalla stella rossa che dai tedeschi......



Mio nonno, il capo degli 8 di bologna, nel '45 disse alla "corrente" di un certo De Gasperi: "o risolviamo il problema subito con questi fasci riciclati in extremis di rosso, o tra cinquant'anni saranno ancora lì a dire che la resistenza l'hanno fatta loro....".

Purtroppo vinse De Gasperi.

Purtroppo nessuno raggiunse mio nonno alla corriera.

Perchè in quel caso il problema dei fasci riciclati di rosso sarebbe stato risolto in massimo 48 ore.

E invece dopo quasi settant'anni siamo ancora qui a sentire vaccate  dai fascirossi.............