Vedi, Perty, se tu leggessi anche altre pagine del tuo
adorato braccio armato online, scopriresti che anche i comunisti duri e puri di
wiki ammettono che il 25 luglio 1943, giorno della caduta del fascismo, i
“partigiani antifascisti combattenti” erano circa 400 in tutto lo stivale, una
buona fetta dei quali rifugiatisi sulle impervie montagne abruzzesi in attesa
della progressiva “svolta”.
La “svolta” era la progressiva risalita degli americani
lungo lo stivale: man mano che questi spazzavano via (lentamente) i tedeschi,
solo allora qualche coglione lungimirante si inventò “partigiano” per farsi
dare da mangiare da quelli che, fino a un minuto prima di entrare nella sua
città, chiamava, insieme a tutti gli altri, “sporchi invasori pagati dagli
ebrei di m****”, un poetico giro di parole inaugurato sulle pagine del Resto
del Carlino di Bologna dal mitico Enzo Biagi, una delle punte di diamante del
giornalismo nazifascista italiano fino al giugno del ’44, ossia, anche qui,
come nel resto dello stivale, fino a quando anche sulle colline bolognesi oltre
alle vespa special iniziarono a vedersi le stars and stripes.
In Emilia Romagna, a questo fenomeno di eroico opportunismo
dell’ultimo minuto, si aggiunse anche quello del penultimo, ossia il rientro in
patria di TRADITORI dell’esercito fascista dai vari fronti per i quali erano poco
prima partiti festanti per spezzare le reni a qualcuno, che invece lo mise nel
cubo a loro.
Rientrati in Italia nel ’44 lasciando i propri commilitoni a
morire da soli, pensavano che nello stivale ancora libero dall’invasore
americano “contassero” ancora moltissimo i loro protettori fascistoni italici
opportunisti, e che quindi al rientro ai loro comandi d’origine sarebbero stati
trattati come “i furbi”, e invece purtroppo per loro “contavano” molto di più i
nazi, quindi da buoni traditori trovarono ad attenderli solo corda e sapone.
Scapparono allora sui monti (perché di andare a combattere
sulla parte giusta della Gotica non se ne parlava neanche…..), dove ammazzarono
il tempo a depredare gli agricoltori locali e a stuprarne mogli e figlie, in
attesa di vedere se sulla cresta “vincevano” i “buoni” o i “cattivi” (che fino
all’aprile ’45 erano a ruoli invertiti a quelli oggi noti).
Scesero poi a valle ovviamente solo quando l’ultima camionetta
tedesca sparì all’orizzonte, facendo ben attenzione di prendere fuori dallo
zaino l’inattesa bandiera a stelle e strisce e non quella con la svastica che
da mesi preparavano.
E così, miracolo di opportunismo italiano, nonostante alla
caduta del fascismo fossero solo 400 i “partigiani combattenti” su 40 milioni
di abitanti dello stivale (uno su 100.000………………), una costituzione scritta da
traditori che ancora oggi contendono agli USA in Vietnam il record di
“abbandonati per sempre in suolo straniero” in Russia, sancisce che l’italietta
è fondata un po’ su un lavoro che non c’è, un po’ sull’antifascismo che non c’è
mai stato.
Però occorreva inventarselo in fretta e furia, altrimenti
gli ammarracani mica ci pagavano la ricostruzione…….
E così nacque il vero “miracolo italiano del dopoguerra”: le
regioni che dal 28 ottobre del 1922 alla fine della guerra erano state più
fedeli al duce (la loro luce), istantaneamente cambiarono maglia e votarono
comunista nelle stesse percentuali bulgare, e così ci assicurammo ancora una
volta la pagnotta gratis.
Perché conveniva a tutti.
Conveniva agli americani perché “tenevano un cuscinetto”
alle porte di Tito (quindi di Stalin), conveniva a tutti noi perché ci pagavano
gli altri la rinascita…. Quindi checcenefregava se quel pirla che adesso ci
stava facendo il comizio PCI, qualche mese prima ce lo faceva per lo zio
adolph?
Il problema “rosso” attuale è che nel nuovo millennio stanno
(finalmente) scomparendo tutti coloro che hanno vissuto in prima persona questo
inganno pluridecennale, e con loro sta lentamente morendo il terrore che
qualcuno ti entri in casa per ricordarti che non eri l’uno su 100.000 di quando
morì il fascismo….. quindi sta morendo la necessità stessa di un partito
comunista “che faccia dimenticare” i 99.999 con viaggi-premio al muro di
berlino “che ci sta salvando dalla seconda invasione americana (che ci prude
ancora tanto la prima)”………..
La “resistenza” attuale dell’area Cuperlo ha a che vedere
con “gli italiani” esattamente come la “resistenza” del ’45, ossia è ancora una
volta solo un disperato, estremo tentativo di una minoranza trombata dalla
storia e dai seggi di mantenere qualche poltrona riciclandosi.
Ma i numeri dicono che un PCI che “stava sempre molto sopra
il 30% da solo”, e che per anni si è prostrato ossequioso ai piedi di Bettino
nelle giunte rosse locali sperando di farne una anche a Roma, oggi non arriva
al 30% nonostante “di comunista” siano rimasti solo quelli dell’area-Cuperlo,
ossia una specie in estinzione che alle ultime primarie ha raggranellato a
fatica il 18% di tutta la sinistra.... tutto il resto è camaleontica colonizzazione
democristiano-socialista………….
E il fatto che i media di regime continuino ad insultare
(continuamente e pariteticamente) Berlusconi, Grillo e Renzi, ossia coloro che
rappresentano più del 90% dell’elettorato, è il segno più evidente che per i
camaleonti mille volte riciclati il gomitolo è finito…….