mercoledì 7 marzo 2012

Sms da 2 dollari per aiutare l’Italia per la siccità


Qualche giorno fa in un sito americano hanno provato ad iniziare a raccogliere fondi per “l’incredibile siccità che sta colpendo l’intera Italia”.

La mitica massaia di Cincinnati, la “collega” storica di quella nostrana di Voghera, stava quasi per cascarci, poiché un abile venditore di saponette, abilmente addestrato alla scuola di marketing del global warming, aveva postato i dati di alcune stazioni meteo tra Padova e Vicenza, sperando che qualche casalinga con la terza elementare se la bevesse.

Purtroppo per gli spillatori di dollari d’oltreoceano, tra gli italoamericani all’ascolto vi erano anche “parenti di romagnoli”, e qualcuno, disdetta delle disdette, ha fatto notare che a un’ora di auto da quelle stazioni meteo abilmente selezionate, ve ne erano altre, tra Cesena e l’entroterra romagnolo, che avevano appena fatto i conti con coperture nevose tra i 2 e i 4 metri, quindi quella frase “intera Italia” era una gran bella vaccata da bar.

Inizialmente non è stato facile per “la massa (delle massaie)” capacitarsi del fatto che qualcuno stesse vergognosamente approfittando di una micro-causalità “per mangiarci sopra”, ma subito dopo, poiché internet funziona benissimo anche oltreoceano, in 5 minuti hanno verificato che “l’allarme italiano” era in realtà un allarme ristretto ad una piccolissima zona del nord est, ma che a pochi km da lì intere regioni “parevano una risaia”…….





Due giorni orsono, uno dei 3 siti-meteo più cliccati d’Italia, il “Meteogiornale”, ha pubblicato questo articolo:


Un italico esempio di quella “verità nascosta da scatole cinesi” dell’esempio d’oltreoceano di cui sopra.

Un lettore attento ed informato, ma nonostante questo miracolosamente ancora fiducioso nella giustizia, prevederebbe (e spererebbe) che l’autore dell’articolo finisca dritto in galera (e che la giustizia butti via le chiavi).

Purtroppo però viviamo in questo mondo, e, ancor peggio, in Italia, quindi siamo costretti a constatare che, al contrario, autore, articolo e sito “hanno avuto infinito successo”.

E sono tutti “intoccabili”, poiché hanno utilizzato, appunto, una delle più gettonate strategie di marketing delle masse, quella, come detto, delle “scatole cinesi”.

Perché se leggiamo distrattamente l’articolo, e “non ne sappiamo un accidenti di clima”, ossia simuliamo la mitica massaia di Voghera, a fine lettura “quello che ci rimane” è che “moriremo tutti di global warming”, e proprio per questo abile risultato vorremmo la galera per l’autore del pezzo e chi l’ha pubblicato (per non parlare di chi l’ha rimbalzato in giro per il mondo).

Ma se lo denunciassimo alla magistratura, un abile avvocato ci farebbe notare che, ad una seconda lettura più attenta, un altrettanto abile estensore non parla di “global warming”, ma solo di un “grandissimo riscaldamento in artico”.

E se ancora chiedessimo la galera per il furbetto del quartierino, essendo anche tale seconda affermazione “da manicomio”, l’abile avvocato ci farebbe notare che, ad una terza e più approfondita lettura, si evince sicuramente che l’abile autore non sta parlando nemmeno di “tutto l’artico”, ma solo di quello norvegese……

Essendo anche questa una vaccata da bar facilmente documentabile sui dati ufficiali, ove noi continuassimo a chiedere la giusta galera per l’autore, un abile avvocato ci rinfaccerebbe che ad una quarta e più attenta lettura, si evince chiaramante che nell’articolo non si parla nemmeno di tutto l’artico norvegese, ma solo delle isole Svaalbard……

E se a questo punto noi reiterassimo la richiesta di galera per il venditore di saponette poiché anche questa ennesima affermazione è una evidente vaccata da sito-meteo, l’abile avvocato difensore ci ribatterebbe che nell’articolo non si parla nemmeno di “tutte le isole Svaalbard”, ma solo di una delle tante stazioni meteo di quel piccolo arcipelago……

E’ inutile, siamo in un mondo di matti, e quel tipetto in galera proprio non ce lo sbattiamo.

Ma intanto possiamo ripercorrere “al contrario” il consueto iter dei venditori di fumo: il nostro abile giornalista (…….) ha preso i dati di temperatura di quest’inverno di una di tante stazioni meteo di un micro arcipelago, e miracolosamente l’ha elevata a “tutto l’arcipelago”, nonostante fosse, appunto, “una di tante”, nonostante fosse “lontana dalla temperatura media delle altre in zona”, nonostante non fosse nemmeno quella scelta dal NOAA per i propri rilevamenti……………..

In due parole, “una di tante”, “probabilmente sballata”, “sicuramente sconosciuta”.

Non contento, l’ha “estesa” a tutto l’artico norvegese, nonostante in pochi minuti chiunque possa verificare che in tutto l’artico norvegese questo inverno è stato “nella media degli ultimi 20 anni”.

Ma, ormai che ci siamo, l’abile venditore ha ulteriormente “esteso” questa vaccata all’intero artico in tutti e 3 i continenti sui quali si affaccia, ovviamente incurante che in nessuno dei 3 sia esistito tale trend.

Ciliegina sulla torta, il tutto “dimostra il global warming planetario”……………….



Ecco la “verità dei venditori”: un’improbabile rilevazione di una sconosciuta stazione di una micro isoletta sperduta, diventa dimostrazione di “riscaldamento planetario”.

E poi ci chiediamo come mai non vincono mai le elezioni…………..

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