lunedì 27 gennaio 2014

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Sarò più che telegrafico: alla fine del 1995 nella procura di Roma ci sono numerosi pm che stanno chiedendo (carta canta) ai gp della procura di procedere velocemente e pesantemente nei confronti di alcuni colleghi milanesi (principalmente Di Pietro per il re delle tangenti Pierfrancesco Pacini Battaglia) ed in quelli del Santo Padre Mortadella Primo (principalmente per la TAV e le privatizzazioni pilotate all’IRI) che sta per essere chiamato a guidare una Santa Alleanza che salvi l’Italia intera da Satana Origine di Tutti i Mali.

Il “capo dei gip” romani, Renato Squillante, ne parla (carta canta) preoccupato col numero uno della procura, Michele Coiro (Magistratura Democratica….. fino ad allora…. Poi ne esce a gambe levate…. E muore…………………………………….), il quale ne parla preoccupato (carta canta) al CSM, il quale decide che alla riunione di metà marzo 1996 delibererà l’invio di un suo 007, Francesco Misiani, come “numero due” della procura delle banane per porre fine alle loro scorribande delle mani (poco) pulite, che statisticamente hanno portato i bananari a sbagliare clamorosamente il 78% dei propri teoremi pensando di poter continuare a passarla liscia sempre e comunque senza se e senza ma.

Il numero uno della procura delle banane, D’Ambrosio, richiama allora Ilda Boccassini dall’esilio siciliano in cui lui stesso l’ha inviata perché 3 anni prima ha osato aprir bocca sulla scomparsa di Falcone, perché “una che viene da fuori e non ha mai partecipato alle scorribande che stanno per portarci tutti dritto in galera, sarà più credibile di uno che ha partecipato a tutte queste”.

Ilda La Rossa si fa autorizzare da un gip amico (“civilista”………………………………………)
tutte le intercettazioni possibili ed immaginabili per 6 mesi nei confronti del “problema (grave)” Squillante, per 5 e mezzo non se ne sa più nulla, poi, 5 minuti prima che scadano i termini per le proprie intercettazioni, 5 minuti prima che il CSM deliberi l’invio a Milano dell’angelo della morte Misiani, e 5 minuti prima che Satana se la giochi alla pari con Papa Mortadella Primo alle politiche, il pm zerbino emette un’ordinanza di arresto immediato contro “il problema grave” Squillante.

Nel documento leggiamo che il pm zerbino a suo tempo non aveva alcun elemento per poter autorizzare 6 mesi di intercettazioni, a parte un teorema da cocainomane della Boccassini non supportato da alcuna prova, e che per oltre 5 mesi e mezzo di indagini serrate non è emerso alcunché.

Leggiamo poi che, ad un passo dall’inevitabile galera, il pm zerbino e la sua dominatrice si sono rivolti a Padre Pio, che, impietosito dalla tremenda fine che attende i suoi due devoti in fiduciosa preghiera, il Santo Padre Mortadella Primo e gli angeli custodi della fede della procura delle banane, “gli fa un miracolo tanasalvatutti” in extremis: non ci crederete mai, ma PROPRIO due minuti prima dello tsunami, PROPRIO il capo dei gip che stanno per arrestare i bananari milanesi e la mortadella, convoca PROPRIO lo 007 Misiani in un bar del centro di Roma, e confessa davanti a mille testimoni, due dei quali sono PROPRIO due ispettori del clan dei milanesi (d’importazione), che lui e tutti i gip che stanno per scatenare l’apocalisse sono a libro paga PROPRIO di chi, secondo i sondaggi, sta per farsi la mortadella con tutti i pantaloni………………………………………….

Mentre chiunque nell’universo conosciuto possegga anche solo un unico neurone funzionante si sbellica dalle risate, arriva lo scoop numero uno: il Corriere della Sera sta pubblicando ampi stralci della pubblica confessione “tanasalvatutti” perché questa volta, miracolo dei miracoli (altro che Padre Pio….), la procura delle banane ha finalmente una prova: i due portaborse della Boccassini hanno registrato tutta la confessione su nastro…….

Visto che c’è un nastro tanasalvatutti, i mille procedimenti giunti al capolinea a Roma vengono immediatamente congelati, lo 007 Misiani viene trombato e il nanosatana perde per un soffio le elezioni.

Problema: Padre Pio viene preso da un raptus di onestà, e non ci sta che tutti credano che il miracolo l’abbia fatto lui.

E qualche mese dopo telefona all’Espresso, e gli regala lo scoop numero due, quello vero: il nastro non è mai esistito, poiché, miracolo compiuto da San Gennaro e non da lui, il registratore ha registrato tutto fino ad un nanosecondo (che, in quanto nano, è colpevole per definizione) prima della confessione, poi si è rotto, poi è ripartito un nanosecondo dopo la fine della confessione….. della confessione tanasalvatutti, assolutamente zero…..

E il gip zerbino e Paolo Mieli che kapzo hanno “ascoltato”, “meditato”, “compulsato” e solo a quel punto “riportato fedelmente” chi sull’ordinanza d’arresto, chi sul Corriere della Sera?

Solo una riga di coca.

Ora, dopo 18 anni di cagate di questo genere, la Boccassini è stata inviata in assetto di guerra a togliere di mezzo Matteo Renzi.

L’Italia si divide in due: da una parte chi pensa che Renzi sia il Berlusconi dei poveri, e che quindi si farà mettere ai domiciliari perché una qualche responsabilità dovrà pure avercela anche lui nella scomparsa dei dinosauri………

Dall’altra chi pensa che alle spalle di Renzi ci siano comunisti marci quanto quelli alle spalle della Boccassini, quindi vediamo chi sarà il primo dei due (ma millesimo dei rossi) ad essere suicidato giù da una finestra……