mercoledì 2 aprile 2014
“Caterpillar” è uno dei maggiori colossi industriali
americani, la cui unica “colpa” è quella di non stare dalla parte giusta, ossia
quella dei parassiti obaminoidi sempre a caccia di nuovi organismi ospitanti da
“prosciugare” per le loro “riforme ad parassitam”.
Qualche anno fa, ad un passo dal tracollo, i vertici
aziendali si sono rivolti ad un noto studio di consulenza fiscale
internazionale di Ginevra, domandando se esistesse un qualunque sistema LEGALE
(per le leggi americane, ovviamente), per non regalare ai parassiti obaminoidi il
100% di quella linfa che sarebbe stata al contrario vitale per il futuro
dell’azienda.
Ne è scaturita una collaborazione in più “ondate successive”
di grande soddisfazione reciproca, concretizzatasi in una “riorganizzazione
fiscale mirata” che, solo per il 2013, l’anno più “scarso” di tutta la
collaborazione, ha fatto risparmiare a Caterpillar quasi 2 miliardi di dollari
di imposte.
Nella giornata di ieri il clan di Obama, dopo mille
battaglie legali tutte perdute (e decine di milioni di dollari di spese legali,
ovviamente a carico dei contribuenti), ha alzato bandiera bianca su TUTTI i
bilanci “risparmiosi” frutto della suddetta “collaborazione”, promettendo ai
suoi parassiti l’unica soluzione possibile per ricominciare a vivere alle
spalle della Caterpillar, ossia cambiare ad una ad una tutte le “leggi fiscali”
che hanno permesso al colosso industriale di “pagare molto meno”…. Ma non potrà
mai farlo, perché già i sondaggi attuali vedono i repubblicani in vantaggio, se
poi Obama ci prova di nuovo……
Negli Stati Uniti, così come nell’Europa Unita, si sono
ovviamente subito alzati due cori contrapposti: il coro che vive sulle spalle
di coloro che vivono sulle spalle delle varie “Caterpillar”, che ha gridato
allo scandalo perché un colosso aziendale non ha accettato supinamente di farsi
polverizzare da una “tassazione” che tutti gli economisti considerano “da
strozzini”, ed il coro di chi finalmente vede una via d’uscita ad una crisi
pilotata dall’alto ad uso e consumo delle solite lobbies internazionali.
Dalle nostre parti i due consueti “cori”: “Berlusconi ha
fatto scuola anche oltreoceano” e “ma perché non lo fa anche Berlusconi così
lascia qualche milione di parassiti in difficoltà come la Caterpillar ?....”.
Indipendentemente da ciò che farà il re dei coglioni che dà
del coglione agli altri, e al contrario di quanto conviene sostenere a chi vive
sulle spalle dei parassiti facendogli credere di poter continuare a vivere “a
rimorchio di chi crea ricchezza” semplicemente “aumentando le tasse”, la
“differenza” non è tra chi paga le tasse e chi le evade (perché nessun colosso
americano è in grado di fare ciò che in Italia è prassi comune e consolidata di
chi poi porta la valigetta al PD per uscire dalle inchieste), ma solo sulla linea
di confine tra “tassazione” e “strozzinaggio mafioso pro-parassiti”.
Tutti gli economisti internazionali concordano che se la Svizzera prospera da
sempre con percentualmente meno della metà delle “imposte” di quei pirla che
confinano con lei a sud, e attualmente sta attirando investimenti a tonnellate
grazie ad una gara tra Cantoni “a chi abbassa di più le tasse”, non si capisce
perché un metro sotto la linea che separa Chiasso Sud da Chiasso Nord, un
boyscout rimbambito “debba averle tutte vinte” quando traveste una patrimoniale
ad-parassitam da “riequilibrio fiscale”……
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