domenica 22 settembre 2013



Alla luce della confusione creata dai ban nei forum della mafia, riprendiamo anche qui il concetto che si stava sviluppando altrove: la “storia da bar” delle feste de l’unità ammette che la prima azione in assoluto dei partigiani rossi a bologna fu una specie di molotov difettosa lanciata nel gennaio del ’44 contro il comando tedesco di villa spada, zona attuale stadio.

In realtà questa notizia è un semi-falso, nel senso che, al contrario di quanto recita la storia “da grappino” (o da “repubblica-espresso”, come volete), non fu un “partigiano rosso bolognese” a lanciarla, bensì un “esterno” arrivato appositamente dalla puglia.

Quindi la “mitica resistenza partigiana rossa bolognese antifascista” si accorse della presenza di un atroce regime fascista solo 21 anni dopo la nascita di quest’ultimo e, beffa delle beffe, solo 6 mesi dopo la sua morte……… più o meno come organizzare oggi un’eroica resistenza  antitirannosaura……..

Questa prima “eroica azione antifascista” dei partigiani rossi a Bologna non provocò alcuna ritorsione da parte dei tedeschi sia perché sapevano tutti che la città era talmente fedele al pazzo di berlino, che per lanciare la quasi-molotov avevano dovuto chiamare uno dalla puglia, sia perché dalle colonne del resto del carlino, lo storico quotidiano locale, per l’ennesima volta enzo biagi cantò subito inni al fuhrer e lanciò volgari anatemi contro gli “sporchi ebrei” che andavano al più presto “gasati” perché per invadere il mondo intero finanziavano “pippo il terrore dei cieli”, ossia il bombardiere americano che quasi tutte le notti scaricava tonnellate di esplosivo sulla città….. perché i bolognesi hanno sempre avuto la “sindrome da muro”, ossia fino a 5 minuti prima che un loro muro cada, sono pronti a morire per “tenerlo su”, poi 5 minuti dopo sono pronti a morire per rivendicare che…. l’hanno tirato giù loro…… e fino all’aprile del ’45, per il 99,9999999% dei bolognesi l’invasore era l’americano che bombardava dai cieli per sfondare il muro della gotica, mica il tedesco che comandava a casa loro………..

Ma non prendiamocela solo col povero enzino (che nel giugno del ’44 scriveva ancora sul resto del carlino anatemi antiebraici, per poi sparire in un convento appenninico subito dopo aver intascato i soldi mandatigli direttamente dal baffo demente berlinese come premio per la sua fedeltà, e come risarcimento per i rischi legati al suo fedele servizio sotto i bombardamenti dell’invasore a stelle e strisce….), egli era in ottima compagnia, perché a due passi dalla sua infuocata scrivania nazista, sulle colline bolognesi vi erano 1590 suoi concittadini armati fino ai denti in grado quindi di dare un duro colpo alle sorti della battaglia sulla gotica, ma che al contrario preferivano rimanere indisturbati nelle retrovie tedesche a stuprare mogli e figlie dei contadini mentre rubavano loro il raccolto….

Erano gli eroi della mitica brigata stella rossa, traditori di tutti i fronti, partiti poco tempo prima per la guerra con l’esercito fascista cantando inni al duce, ma che dopo qualche schioppettata passata a due dita dalle loro orecchie, pensarono bene di abbandonare i propri compagni al fronte per tornarsene al loro paesello, dove, beata ignoranza, pensavano di essere accolti a baci ed abbracci….

Ed invece, ovviamente, vennero accolti a corda e sapone…. Eroi mancati che non pensarono mai per un solo istante di farsi mezza giornata di cammino a piedi (o 2 ore di bicicletta) per unirsi agli alleati anglo-americani-canadesi-brasiliani che in quei giorni stavano facendosi davvero impallinare sulla Gotica intorno al passo della Futa, preferendo invece rimanere per un anno e più “a metà strada” ad ubriacarsi e depredare le proprie zone d’origine, in attesa di vedere se sul crinale l’avrebbero spuntata gli invasori americani, o se, come i più nel ’44 prevedevano, la gotica sarebbe divenuta il nuovo confine tra un’italia del sud e una “baviera meridionale”…..

In questo “background” si inserisce anche la strage di marzabotto, un orrendo episodio che potrebbe essere costato la vita a più di 600 civili (ma i riconteggi “a scalare” dal numero iniziale ipotizzato superiore alle 2000 vittime sono ancora in corso…. Se i comuni di marzabotto e monzuno non facessero da settant’anni ostruzionismo, magari potremmo finalmente porre la parola fine….).

La kagata corporation tenta da 7 decenni di far passare una storia-barzelletta talmente ridicola da non essere nemmeno degna di un minimo accenno, gli storici anglosassoni, invece, ovviamente si domandano come mai i 1590 valorosi eroi della brigata stella rossa armati fino ai denti presenti proprio a Marzabotto proprio in quei giorni, costrinsero con le armi centinaia di civili a rimanere sul posto, nonostante il maresciallo Kesserling, il numero uno tedesco sulla gotica, qualche giorno prima avesse acquistato una doppia pagina del Resto del Carlino (letto in tutti bar e le parrocchie di tutte le frazioni della zona) proprio per avvisare che la cresta appenninica tra le valli dei fiumi Reno e Setta sarebbe stata liberata a tempo di record e “con ogni possibile mezzo” per concentrarvi tutti i cannoni possibili, per bombardare da uniche postazioni su entrambi i versanti le due maggiori vie d’accesso a Bologna dalla Gotica………………

Gli storici si domandano anche come mai, quando ebbe inizio la più prevista delle azioni-lampo, i 1590 valorosi partigiani rossi armati fino ai denti se la diedero a gambe di fronte ad un numero nettamente inferiore di tedeschi….. così veloci nel fuggire, da lasciare sul terreno solo 9 eroi caduti, i più ubriachi di tutti…..

Gli storici si domandano anche perché il mitico capo della mitica brigata stella rossa venne poco dopo ritrovato crivellato di colpi alle spalle, nessuno dei quali da arma tedesca…..

Radunando tutti questi ed altri elementi, emerge una “storia” mille volte più probabile di quella puttanata a cui tutti fanno finta di credere da settant’anni: “quelli della brigata stella rossa” furono per oltre vent’anni tutti strafascisti convinti, tant’è che partirono tutti per la guerra fascista nell’esercito fascista, pronti da un lato a morire per il duce, ma dall’altro in cuor loro convinti di spezzare rapidamente e facilmente le reni alla grecia al fianco dei nazisti, che stavano entrando in tutti i fronti come un coltello caldo nel burro.

Ma non appena i sogni di un facile impero coloniale italiano si schiantarono su tutti i vari fronti, abbandonarono i loro amici e commilitoni a prendere schioppettate, e se la diedero a gambe per tornare al loro paesello, dove però amici e parenti di chi era rimasto sul fronte, ovviamente, li trattarono da traditori.

Per sfuggire alla forca, a quel punto esistevano solo 3 possibilità, redimersi arruolandosi nell’esercito di salò, o aiutare gli Alleati sulla gotica, oppure mettersi in disparte per vedere chi la spuntava sul crinale tosco-emiliano, per poi salire sul carro dei vincitori (qualunque essi fossero), e reclamare un bottino.

Ovviamente decisero per quest’ultima opzione.

Per “rimanere un anno intero in 1590 armati fino ai denti in mezzo a centinaia di migliaia di tedeschi” e a due passi dal punto nevralgico e decisivo della guerra più cruenta, dovettero ovviamente convincere i tedeschi di non costituire alcun pericolo per le loro operazioni belliche….

E, non a caso, le rarissime vittime “rosse” di un anno di “stazionamento” nel bel mezzo del campo di battaglia, furono solo i pochi oppositori della linea del gruppo dirigente della brigata, come ad esempio uno dei suoi fondatori storici, come accennato quel “Cagnone” che venne massacrato a bastonate sulla corriera che lo portava in pianura ad arruolarsi nell’esercito di Salò, schifato dai continui stupri ed assassinii nei confronti della gente della sua terra… che è vero che li consideravano, ovviamente, come degli sporchi traditori fuggiti dal fronte, però arrivare per questo a seppellirli vivi con l’intera famiglia……..

Caso strano, dei “duri e puri” che volevano continuare a cazzeggiare a spese altrui in mezzo ai tedeschi, nessuno morì mai……

Inoltre il fatto, storicamente accertato, che i 1590 briganti costrinsero con le armi gli abitanti della zona di Marzabotto ad infischiarsene della doppia pagina del Carlino, il fatto che solo 9 di loro morirono all’arrivo di un numero inferiore di tedeschi senza opporre praticamente alcuna resistenza, il fatto che la precipitosa fuga venne rallentata dalla necessità di portarsi dietro dei carretti stracolmi di qualcosa di evidentemente molto più prezioso per la brigata rispetto alla vita di 600 “compaesani”, e, non ultimo, il fatto che i tedeschi considerassero più “negativamente interessanti” quattro contadini invece che 1590 partigiani armati fino ai denti (tant’è che non li rincorsero praticamente per nulla) alimenta il sospetto che da settant’anni rimane negli storici, ossia quello di un ennesimo accordo tra nazisti e partigiani rossi per ottenere mille piccioni con una sola fava senza troppi spargimenti di sangue tra “buoni alleati”.

E qualche testimone ipotizza che il capo-banda, il mitico (per i compagni di merende) “Lupo”, venne “giustiziato” dal resto del vertice della brigata, perché per un attimo, probabilmente vedendo durante la fuga qualche suo parente trucidato dalle mitragliatrici tedesche, venne colto dal sospetto che qualche carretto d’oro per la causa comunista non giustificasse appieno quella loro fuga senza tentare nulla di nulla per 600 persone…..

Il problema dei tedeschi fu però che quattro carretti d’oro potevano comprare facilmente 1590 traditori ubriaconi per velocizzare le operazioni di sgombero di una cresta strategica, ma nulla potevano contro l’avanzata del resto del mondo (tutti, a parte i bolognesi) verso la Gotica, e quando questa cedette, anche i 1590 traditori stupratori che in un anno non avevano mai trovato una sola bicicletta per coprire i pochissimi km che li separavano dagli Alleati, istantaneamente trovarono mille mezzi di trasporto per essere i primi ad entrare da “liberatori” a Bologna tra due ali di folla composte da migliaia di fedelissimi strafascisti che 2 minuti prima avevano nascosto nell’armadio la camicia nera per prendere fuori quella rossa…..

Tra i più veloci a precedere quelli che sulla Gotica c’erano stati davvero, il nostro enzino biagi, seguito a ruota da alcuni di quelli che fino al giorno prima cantavano tutti insieme faccetta nera, ma che da quel giorno in poi, e fino sulla tomba dell’appena defunto enzo biagi, canteranno bella ciao….