giovedì 8 dicembre 2016

Oh my God........ - page 23 - Finance

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Shoah, quarta puntata

Dunque, dagli anni ’70-’80 dobbiamo, per legge (altrimenti galera), far finta di credere che i tedeschi nella seconda guerra mondiale abbiano gasato oltre 6 milioni di ebrei, oltre un milione dei quali “in casa propria”.

Una nuova rivisitazione storica (….) degli eventi, realizzata in questi anni dall’Independent, sta per rendere “vero per legge” che i numeri fossero molto, molto più consistenti, dell’ordine dei 20 milioni di ebrei gasati dai tedeschi in tutta Europa, ben oltre due milioni (quasi tre) dei quali nei soli confini pre-bellici della Germania,

In realtà le stesse associazioni ebraiche ci dicono che in tutta Europa gli ebrei erano sì e no 6 milioni nel 1941, ossia alle prime avvisaglie di “soluzione finale”, solo 163.000 dei quali nel territorio germanico pre-bellico, numeri che non sono (entrambi) aritmeticamente compatibili già con la “versione ridotta” anni ’70-’80, figuriamoci con il nuovo “scoop retroattivo” dell’Independent.
Come le stesse fonti ebraiche dichiarano, “aritmeticamente” parlando, i tedeschi, nel loro momento di massima espansione, hanno avuto “contatti” con non più di 4 milioni di ebrei, quindi, se anziché stare attenti a non farsi sparare dai russi a Stalingrado, avessero deciso di suicidarsi per andare a caccia di ebrei a 40 gradi sottozero per portarli per 5.000km a piedi verso Auschwitz, non avrebbero potuto comunque gasarne più di 4 milioni.
Questo significa, ovviamente, che qualunque “versione retroattiva” che ci imponga (e in futuro imporrà) per legge di credere a numeri che eccedano i “4 milioni in tutta Europa, 163.000 dei quali nella sola Germania nei confini pre-bellici”, è ovviamente la cosiddetta “cagata da Repubblica/Espresso (indagato Berlusconi)”, esattamente come lo sarebbe il “sospetto” che il numero “vero/storico” possa anche solo lontanamente avvicinarsi a questi due “massimi assoluti”, in semplice considerazione del fatto che le stesse fonti ebraiche delle puntate precedenti certificano di “avere notizie” di una elevatissima percentuale di “presumibili gasati” che nel 1948 e seguenti, risultavano “vivi ed in buona salute” in Europa, America e Palestina, a riprendersi, giustamente, i propri “spazi” e le proprie “professioni”.


Premesso che quello che sorprende maggiormente un qualunque cervello non in folle, è il “concetto” che sta alla base del “problema-Shoah”, ossia l’idea che, se gli ebrei gasati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, fossero stati anche “solo” (……..) 4 milioni anziché i 20 milioni della “nuova verità retroattiva”, non sarebbe stato un “vero genocidio”, siamo comunque pronti ad ogni nuova “reazione verso destra” dopo una “sbandata verso sinistra” a veder lievitare i due numeri allontanandosi sempre più dai reali “massimi storici”, e a nuove leggi che ci impongano di far finta di crederci, senza però modificare di una virgola un giudizio storico/umano pessimo, solo perché la “mafia planetaria” teme una pericolosa “curva a destra”, quindi “esagera” per terrorizzare la massaia di Voghera, il cui voto vale esattamente come quello dello storico neutrale.
Ci interroghiamo però sempre di più sulle reali motivazioni che continuano a spingere un certo “mondo” a “spararla sempre più grossa” su eventi di oltre 70 anni fa.
Ci aiuta non poco la storiografia neutrale: i tedeschi (nella accezione più ampia del termine) hanno stravinto la prima guerra mondiale in Europa nonostante fossero impegnati “contro tutti” e su 3 fronti.
Alla fine del 1916 Francia e Russia stavano pensando di arrendersi contemporaneamente, per due motivi: primo, perché sapevano che qualunque delle due avesse ceduto per prima, avrebbe liberato un fronte permettendo ai tedeschi di polverizzare gli avversari sugli altri due, secondo, perché facendolo insieme pensavano di ottenere condizioni migliori.
Avevano già chiesto ufficialmente aiuto agli USA “istituzionalmente”, ma fino a quel momento, oltreoceano, solo una “categoria” aveva visto un reale vantaggio nell’intervenire: le lobbies ebraiche, legate alla fitta rete internazionale che copriva quasi tutto il pianeta, che erano terrorizzate, ma solo “economicamente”, che l’intero vecchio continente “culla della civiltà” finisse sotto un’unica bandiera, quella che, a livello planetario, aveva la visione meno “assistenzialista” della democrazia in assoluto, e terrorizzate soprattutto dall’eventualità che questo “nuovo impero” avesse successo, aprendo in questo modo automaticamente nuovi scenari pericolosissimi.
Il più pericoloso per gli ebrei era il concetto “ognuno padrone in casa propria”….. e gli ebrei non avevano una “casa” in Europa (ma in quel momento nemmeno nel resto del mondo), così come altre “minoranze etniche”.
Il 3 febbraio 1917 gli USA interrompono le relazioni diplomatiche con il reich, è il segnale che in Europa tutti attendevano con ansia per poter “sopravvivere” con i propri usi e costumi (senza vincoli per le colonie).
I militari russi iniziano a disertare a migliaia, rientrano nelle città e incitano alla rivoluzione “operaia” (hi hi hi), lo zar Nicola abdica, le armate russe rimaste al fronte vengono spazzate via, il “neo-governo rivoluzionario” supplica per una tregua, che ottiene rinunciando a mezza Europa dell’Est, le truppe tedesche (nell’accezione suddetta) possono riversarsi sugli altri due fronti che rapidamente si sgretolano, solo l’intervento diretto degli USA salva il vecchio continente dalla più scontata delle sconfitte.
Si arriva al trattato di Versailles, la schiacciante superiorità tedesca porta ovviamente la delegazione francese ad imporre, prima agli Alleati che ai tedeschi stessi, una “linea dura” senza precedenti, talmente “fuori dal mondo”, da far dire allo stesso Ferdinand Foch, comandante in capo delle operazioni di guerra degli Alleati, francese doc, “questa non è una pace…. Sono vent’anni di armistizio con un’unica soluzione finale: una seconda guerra mondiale…. Speriamo ancora negli USA….”.
Talmente fuori di testa, che gli USA se ne tirarono fuori subito ad una prima lettura, rifiutando non solo di ratificarlo, ma addirittura di essere membro della neonata “Società delle Nazioni” che chiedeva “riconoscimento internazionale” per essere autorizzata a decidere di tutto e di più, per ora solo in Europa, in prospettiva anche nel mondo, per ora solo dopo la Grande Guerra, in prospettiva anche sul global warming…...
Talmente fuori di testa, che gli USA, nonostante fossero ovviamente considerati da tutti i “salvatori dell’Europa”, decisero di negoziare una pace separata dagli altri con la Germania, con un Trattato di Berlino dove entrambe le parti scrissero di aver volutamente eliminato qualunque articolo o anche solo riferimento al Trattato di Versailles, e qualunque tipo di riferimento alla nascente “Società delle Nazioni”, ritenute “un’accolita di folli, ma non lucida follia”.
Il trattato di Versailles prevedeva la spartizione tra le nazioni vincitrici (e al Giappone) di tutte le colonie tedesche, la cessione dell’Alsazia e della Lorena alla Francia, lo Schleswig alla Danimarca, Posnania, Prussia occidentale e Slesia alla Polonia, e tanto altro.
Inoltre il trattato di Versailles prevedeva un ridicolo limite di 100.000 unità alle forze armate tedesche, che non dovevano oltretutto mai “entrare” nel territorio della Renania, che doveva essere considerata “zona cuscinetto” controllata militarmente dai vincitori, con truppe in gran parte francesi, comandate da francesi.
Oltre a quelle 100.000 unità, solo 6 navi e ZERO aviazione.
Oltre all’intera Renania, la Germania doveva cedere anche il controllo militare della quasi totalità delle maggiori fabbriche tedesche alle truppe alleate sotto ufficiali francesi, e il controllo militare delle frontiere tedesche, soprattutto i porti (tramite blocchi navali), per un controllo totale sulle importazioni.
Infischiandosene di quella sorta di “veto” da parte dei veri vincitori della guerra, il trattato di Versailles prevedeva inoltre un riconoscimento “ufficiale/internazionale” da parte dei tedeschi di essere stati gli unici a volere la guerra, e, conseguentemente, un dovere al “risarcimento in moneta dei danni” nei confronti di tutti i vincitori, che integrasse quanto telegraficamente (e incompiutamente) illustrato nei punti precedenti.
Infischiandosene della mancata ratifica da parte dei veri vincitori della guerra, i perdenti salvati in extremis quantificarono il risarcimento dei danni di guerra in una cifra di quasi 7 miliardi di sterline del tempo (ben oltre 130 miliardi di marchi “di allora”), una somma al di fuori della portata dell’intera economia europea, colonie comprese, figuriamoci di quella di una Germania invasa da truppe francesi con l’unico intento di zavorrarne ogni aspetto dell’economia…. E senza nemmeno più le colonie…..

P.S.: la somma suddetta è stata diminuita in entità (Losanna luglio 1932) e rateizzata nel secondo dopoguerra, versata dalla Germania “libera e democratica” dell’ovest all’ONU per decenni, intascata dalle mafie internazionali che gravitano intorno all’ONU, spesso per pagare ricercatori falliti (e per questo dimenticati dal mondo) che “sostenessero” teorie balzane ma redditizie (global freezing o global warming a seconda del momento).

L’ONU ha annunciato lo scorso 3 ottobre 2010, in occasione del ventesimo anniversario della riunificazione delle due Germanie, che quella “libera e democratica” dell’ovest ha estinto in quella data il “debito col resto del mondo”.

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