lunedì 29 aprile 2013
mercoledì 24 aprile 2013
Riprendiamo qui il concetto a prova di cretino che è stato
ovviamente, istantaneamente “bannato” nei siti della mafia: se vogliamo vederla
dal punto di vista prettamente “geografico”, ci sono due regioni italiane che
non solo “mantengono se stesse al 100%”, ma versano all’Italia talmente tanto,
da “tappare tutti i buchi” delle 18 “in rosso”.
Se le due si stancano, le 18 devono istantaneamente
“cambiare registro” altrimenti, chi prima o chi dopo, finiscono tutte a lavare
i vetri ai semafori di Tunisi.
Se vogliamo vederla dal punto di vista prettamente “macroeconomico”,
c’è un “oltrepò” che viaggia ad una velocità superiore dei compaesani della
Merckel, e un “sottopò” che viaggia alla velocità della Grecia: se l’oltrepò si
stanca, il sottopò deve istantaneamente “cambiare registro” altrimenti finisce
a lavare i vetri ai semafori di Tunisi.
Se vogliamo vederla dal punto di vista prettamente “di
categorie”, ci sono alcune categorie imprenditoriali/industriali, casualmente
risiedenti in maggioranza bulgara nell’oltrepò, che complessivamente “pagano
molte più tasse” di tutto il resto della variegata fauna italica, e che la
mantengono ai livelli finora storicamente conosciuti: se questa “parte
produttiva” del Paese si stanca, la restante deve istantaneamente “cambiare
registro” altrimenti finisce a lavare i vetri ai semafori di Tunisi.
Se vogliamo vederla dal punto di vista prettamente
“politico”, c’è una zona d’Italia dove il centrodestra governa da sempre e
governerà per sempre, che mantiene il resto dello stivale su livelli che
quest’ultimo non ha ancora mai meritato, e che è quindi costretto a votare “gli
altri”, ossia “l’invidia fatta partito”, per tentare disperatamente di
mantenere gli attuali privilegi, magari a suon di patrimoniali imposte a chi li
mantiene.
Da qualunque prospettiva vogliamo analizzarla, c’è sempre una
parte (sempre la stessa) del Paese che potrebbe farsi lucidare il pisello dalla
Merckel, ma è “costretta” a trascinarsi dietro uno stuolo zavorrante di
parassiti abituati (chi più chi meno) troppo bene rispetto alle proprie reali
possibilità, che quindi si aggrappa con le unghie ai vantaggi (immeritati)
della propria condizione.
Il “dislivello” è talmente abissale, che quando “l’Italia
che produce” prova anche solo a proporre che anche solo il 75% di quanto regala
al resto del Paese ritorni “a casa sua” (=”il 25% lo regaliamo volentieri ai
parassiti”), il clan dei parassiti insorge e minaccia…………………………….
Come è stato possibile per decenni tutto questo?
Solo separando abilmente il concetto di “giustizia” da
quello di “regole da rispettare”: la “giustizia”, il “buon senso”, i “numeri”,
la “logica” dicono tutti che c’è una minoranza che deve piantarla di essere
spremuta come un limone da una maggioranza di parassiti, le “regole” devono
essere rispettate e basta.
E’ quindi sufficiente allontanare il più possibile le
“regole” dalla “giustizia”, e il gioco è fatto….. talmente semplice, che si
possono spendere milioni di euro di denaro pubblico per pagare la realizzazione
di uno spot che trasformi, nell’inconscio comune, lo stesso concetto di
“parassita della società”….. perché “parassita della società” non è chi da
decenni viene “mantenuto a gratis” da una minoranza di “virtuosi” da spennare
senza se e senza ma, “parassita della società” è chi, da vero pirla, si
accontenterebbe di rivedere indietro anche solo il 75% di quanto paga,
regalando volentieri, generosamente, filantropicamente, il restante 25% ai
parassiti che lo stanno spremendo…..
Quando anche voi deciderete che la “giustizia” dovrà prevalere
sulle “regole” dei parassiti, saprete sicuramente come rintracciare quelli che
sono oltre le 5.000 operazioni consecutive in gain su Wall Street…….
venerdì 19 aprile 2013
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