martedì 29 aprile 2014

Mein Kampf, capitolo IV - Adolf Hitler

"Una comunità è ben organizzata se in primis facilita l'opera dei suoi migliori elementi nei loro rispettivi settori, e poi riesce ad utilizzarne i frutti a vantaggio della comunità stessa.

Per questo motivo, ciò che ha più importanza in una invenzione, in un’idea, materiale o teorica che sia, è di gran lunga l'inventore come uomo: è perciò prima e massima mansione ed interesse della comunità, quella di agevolarlo e renderlo proficuo per la comunità stessa.

L'organizzazione della comunità deve quindi impegnarsi ad elevare i geni dalla massa e a sottomettere la massa ai geni: per l'umanità la vera benedizione non fu mai nella massa, bensì nei geni, che sono i veri benefattori dell’umanità.

Ed è nell’interesse della comunità, e, per esteso, di tutta l’umanità, garantire loro la dovuta autorità per agevolarne l'attività.

Evidentemente non si persegue questo interesse, e il conseguente benessere, lasciando dirigere agli inadatti e agli incapaci, ma solo concedendo il comando a quelli che hanno avuto in dono dalla Natura particolari facoltà.

Purtroppo i geni sono pochissimi, gli incapaci moltissimi, quindi il fuoco dell’invidia ha portato la comunità a privilegiare il principio dell'importanza determinante della maggioranza rispetto al genio dei pochi, a sostituire con la quantità della massa la qualità della personalità individuale.

Così è nato il marxismo, che storicamente, per i principi di cui sopra, non è mai riuscito, in nessun posto e in nessuna occasione, né a creare dal nulla una civiltà o una economia prospera, né a far evolvere secondo i propri principi della mediocrità quelle preesistenti di cui si è appropriato con le armi."

Mein Kampf, capitolo IV

Adolf Hitler