martedì 19 ottobre 2010

100% liquidità
target cien 13,42
long 70k cien 13,37
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Scritto da Franco Bechis   
Tuesday 19 October 2010
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Libero - Operazione fallita. Milena Gabanelli e il suo Report hanno tentato di lan­ciare al povero Gianfranco Fini un salvagente bucato nel disperato ten­tativo di trovare anche per Silvio Ber­lusconi uno scandalo "casa di Montecarlo", perfino più grave. Domenica sera Report ha avvolto di mi­steri l'acquisto da parte di Berlusconi di cinque ville e un terreno ad Antigua, nelle Antille. Operazioni milionarie, "opache" ha sostenuto la Ga­banelli. Opache perché è mi­steriosa la proprietà della Fiat Point Development di Anti­gua, la società che ha venduto al Cavaliere. Bisogna chiedere subito chiarezza, ha senten­ziato la conduttrice di Report, come si è fatto (senza ottenere nulla) con la casa a Montecar­lo. E ieri il mistero si è dilegua­to in un minuto. Perché il pro­prietario della Fiat Point De­velopment, l'avvocato Carlo Postizzi, ha svelato il presunto mistero che tale non era. IL COMUNICATO "Con riferimento alle noti­zie apparse in questi giorni su alcuni quotidiani italiani", ha spiegato Postizzi in un comu­nicato, "e alla trasmissione te­levisiva Report di ieri, 7 otto­bre 2010, su Rai3, devo preci­sare che il gruppo costituito dalle società Emerald Cove e Fiat Point dal 2001 fa capo sia alla società Kappomar Hol­ding nv controllata giuridica­mente ed economicamente da me come azionista di rife­rimento e da altri azionisti sia minoritariamente al signor Michael Barry, cittadino irlan­dese. Tutti questi soggetti nul­la hanno a che fare con il presidente Berlusconi e/o con il suo gruppo". Nel lungo co­municato Postizzi spiega di avere acquisito i terreni ad Antigua da un altro gruppo italiano, Maltauro che li aveva comprati da un imprenditore locale. I terreni sono poi stati venduti a Berlusconi a prezzo di mercato, regolarmente iscritto nei bilanci della socie­tà certificati da primario grup­po internazionale. Infine ulti­ma stoccata di Postizzi: "Anti­gua non è in black list, ma al contrario è in white list". Non è dunque un paradiso fiscale.
Lanciato un po' frettolosa­mente quel salvagente bucato è stato maldestramente affer­rato solo dai finiani e dal quo­tidiano Repubblica che non fanno mai gli schizzinosi quando si lancia qualche osso berlusconiano da spolpare. Resta però il fatto che una tra­smissione del servizio pubbli­co radiotelevisivo, che pure aveva costruito la sua fama su alcune inchieste documenta­te, abbia confezionato senza verifiche un servizio smentito in 24 ore al solo scopo dichia­rato di esercitare il ruolo di avvocato difensore del presi­dente della Camera dei depu­tati. Operazione maldestra, perché fra Berlusconi-Antigua e Fini-Montecarlo non c'era davvero alcun parallelo possi­bile ad occhio nudo. Quel che è avvenuto ieri lo sottolinea con assoluta evidenza: nelle Antille il mistero si è sciolto in meno di 24 ore, a Montecarlo in due mesi e mezzo non è saltata fuori nemmeno l'om­bra del proprietario della casa svenduta da Fini. Ma i casi erano non compatibili anche a prescindere dal finale. Se­condo la tesi della Gabanelli il mistero ad Antigua avrebbe riguardato l'identità di chi ha venduto casa a Berlusconi. A Montecarlo è vero l'opposto: è certa l'identità del vendito­re, fu misteriosa quella del compratore a sconto. Oggi lo è meno, perché decine di in­dizi fanno ritenere che il com­pratore a cui sia stato fatto quel regalo sia Giancarlo Tul­liani, cognato di Fini.
ALTRO PUNTO
Secondo particolare, non indifferente: Berlusconi com­pra per sé casa con soldi suoi. Fini vende sottocosto una ca­sa a Montecarlo regalando all'acquirente la differenza. Quei soldi regalati non sono di Fini, ma di Alleanza Nazio­nale. Il paragone dunque non era possibile, perché si tratta di due transazioni che sono il giorno e la notte. In compen­so la Gabanelli ha spiegato che quel servizio era motivato da un aggiornamento di un precedente servizio (come è andata a finire?) sui "misteri di Banca Arner", su cui Berlu­sconi e i figli Marina e Piersilvio avevano depositato 60 mi­lioni di euro. Se l'interesse fosse stato giornalistico, gli aggiornamenti sarebbero stati possibili eccome, senza per forza inventario nuovi misteri. Ma Report non li ha dati. Ma­rina da tempo non ha più da­to in gestione ad Arner nulla della sua Holding quarta. Piersilvio si fa amministrare 20,6 milioni della Holding quinta e Silvio 10,3 milioni della Holding seconda e 10,2 milioni della Holding Ottava. Se proprio non si voleva fati­care a consultare tutti i bilanci della famiglia Berlusconi, sa­rebbe bastata una ricerca sul­la raccolta di Libero, che ave­va già aggiornato il servizio di Report nel marzo scorso. Ma non era quello lo scopo della Gabanelli...



target cien 13,66
long 50k cien 13,58
100% liquidità
chiuse cien
targets:


rimm  47,25


cien  13,85
long 50k cien 13,75
long 20k rimm 46,90
rimasti con le sole rimm da chiudere a 47,60
ora brcm 36,22
ora cien 14,05
ora ibm 137,35
long 10k ibm 136,80
long 50k cien 13,90
ora aapl 305,30
long 20k rimm 47,40
long 10k ibm 137,20
long 50k cien 14
long 30k brcm 36
long 2000 aapl 300,70

Il capolavoro finale di Repubblica


Tutte le quazzate olimpiche inventate dai media negli ultimi mesi su Berlusconi&C. hanno sempre regolarmente sortito l’effetto opposto allo sperato sull’elettorato: i sondaggi dimostrano che nessun “destro” ne è mai stato minimamente sfiorato, mentre qualche “sinistro” inizia a porre per la prima volta dei se e dei ma.

Ma in queste ore il clan di Repubblica/Mamma RAI ha realizzato il vero capolavoro, in grado di ribaltare una partita che appariva senza speranze: è riuscita ad invertire un mostro con la vittima, sbriciolando in tal modo in molte zone d’Italia la compattezza PDL-Lega (in entrambi i fronti).

Da qualche giorno tutti gli amici svizzeri coi quali collaboro per lavoro, mi ripetono ossessivamente che di situazioni come quella accaduta nella metropolitana romana se ne sono verificate tantissime anche nei paesi “teutonici” come Austria, Svizzera e Germania, e che in tutti i casi, nessuno escluso, opinione pubblica e media di quei paesi hanno concordato al 100% nello stigmatizzare l’ignoranza e inciviltà dello slavo/islamico di turno, uomo o donna che fosse, applaudendo al contrario al senso civico di coloro che hanno saputo reagire alla prevaricazione e alle conseguenti minacce, insulti, sputi e “botte” varie.

Sono quindi tutti basiti di fronte all’incredibile tentativo dei media nostrani, e alla totale apatia dell’opinione pubblica nell’assecondarlo, di far passare come vittima una persona che, campionessa di ignoranza e inciviltà, prima “se ne frega delle persone oneste in fila”, poi “aspetta fuori” chi ha osato ricordarle che in Italia “si fa la fila”, per riempirlo di schiaffi, sputi, spintoni, insulti e minacce inseguendolo a tale unico scopo per decine di metri di cammino, travestendo poi da “lurido assassino” chi, come chiunque possegga un minimo di onestà e dignità, portato all’esasperazione “le tira una manata”.

Sentendomi ancora (anche se in casi come questo, con vergogna) “parzialmente italiano”, ho tentato di abbozzare un’ipotesi difensiva dell’italica imbecillità di fronte all’onestà, civiltà e dignità teutonica, paragonando quest’ultima situazione a quelle tante, secondo me simili, nelle quali lo slavo che entra con un coltello in mano in una gioielleria e si becca una fucilata in Italia è una povera vittima di un porco gioielliere assassino, ma mi è stato risposto che in teutonica contrada il ventenne romano e il gioielliere ricevono onorificenze dal sindaco, nell’italico letamaio Alemanno si costituisce parte civile contro il lurido assassino e dedica una piazza all’ignorante incivile insultatrice che ti insegue per decine di metri per “menare le mani”.

E poi si fa finta di non capire perché gruppi facebook d’oltralpe inneggino agli ultrà della Roma amici del “lurido assassino” quando organizzano casini al grido di “e se rincorriamo noi quelli della juve per menaje e sputaje adoso nella metropolitana, ce entitolade ‘na piaza anche anojaltri?.....”