martedì 19 ottobre 2010
Scritto da Franco Bechis | |
Tuesday 19 October 2010 | |
Lanciato un po' frettolosamente quel salvagente bucato è stato maldestramente afferrato solo dai finiani e dal quotidiano Repubblica che non fanno mai gli schizzinosi quando si lancia qualche osso berlusconiano da spolpare. Resta però il fatto che una trasmissione del servizio pubblico radiotelevisivo, che pure aveva costruito la sua fama su alcune inchieste documentate, abbia confezionato senza verifiche un servizio smentito in 24 ore al solo scopo dichiarato di esercitare il ruolo di avvocato difensore del presidente della Camera dei deputati. Operazione maldestra, perché fra Berlusconi-Antigua e Fini-Montecarlo non c'era davvero alcun parallelo possibile ad occhio nudo. Quel che è avvenuto ieri lo sottolinea con assoluta evidenza: nelle Antille il mistero si è sciolto in meno di 24 ore, a Montecarlo in due mesi e mezzo non è saltata fuori nemmeno l'ombra del proprietario della casa svenduta da Fini. Ma i casi erano non compatibili anche a prescindere dal finale. Secondo la tesi della Gabanelli il mistero ad Antigua avrebbe riguardato l'identità di chi ha venduto casa a Berlusconi. A Montecarlo è vero l'opposto: è certa l'identità del venditore, fu misteriosa quella del compratore a sconto. Oggi lo è meno, perché decine di indizi fanno ritenere che il compratore a cui sia stato fatto quel regalo sia Giancarlo Tulliani, cognato di Fini. ALTRO PUNTO Secondo particolare, non indifferente: Berlusconi compra per sé casa con soldi suoi. Fini vende sottocosto una casa a Montecarlo regalando all'acquirente la differenza. Quei soldi regalati non sono di Fini, ma di Alleanza Nazionale. Il paragone dunque non era possibile, perché si tratta di due transazioni che sono il giorno e la notte. In compenso la Gabanelli ha spiegato che quel servizio era motivato da un aggiornamento di un precedente servizio (come è andata a finire?) sui "misteri di Banca Arner", su cui Berlusconi e i figli Marina e Piersilvio avevano depositato 60 milioni di euro. Se l'interesse fosse stato giornalistico, gli aggiornamenti sarebbero stati possibili eccome, senza per forza inventario nuovi misteri. Ma Report non li ha dati. Marina da tempo non ha più dato in gestione ad Arner nulla della sua Holding quarta. Piersilvio si fa amministrare 20,6 milioni della Holding quinta e Silvio 10,3 milioni della Holding seconda e 10,2 milioni della Holding Ottava. Se proprio non si voleva faticare a consultare tutti i bilanci della famiglia Berlusconi, sarebbe bastata una ricerca sulla raccolta di Libero, che aveva già aggiornato il servizio di Report nel marzo scorso. Ma non era quello lo scopo della Gabanelli... |
Il capolavoro finale di Repubblica
Tutte le quazzate olimpiche inventate dai media negli ultimi mesi su Berlusconi&C. hanno sempre regolarmente sortito l’effetto opposto allo sperato sull’elettorato: i sondaggi dimostrano che nessun “destro” ne è mai stato minimamente sfiorato, mentre qualche “sinistro” inizia a porre per la prima volta dei se e dei ma.
Ma in queste ore il clan di Repubblica/Mamma RAI ha realizzato il vero capolavoro, in grado di ribaltare una partita che appariva senza speranze: è riuscita ad invertire un mostro con la vittima, sbriciolando in tal modo in molte zone d’Italia la compattezza PDL-Lega (in entrambi i fronti).
Da qualche giorno tutti gli amici svizzeri coi quali collaboro per lavoro, mi ripetono ossessivamente che di situazioni come quella accaduta nella metropolitana romana se ne sono verificate tantissime anche nei paesi “teutonici” come Austria, Svizzera e Germania, e che in tutti i casi, nessuno escluso, opinione pubblica e media di quei paesi hanno concordato al 100% nello stigmatizzare l’ignoranza e inciviltà dello slavo/islamico di turno, uomo o donna che fosse, applaudendo al contrario al senso civico di coloro che hanno saputo reagire alla prevaricazione e alle conseguenti minacce, insulti, sputi e “botte” varie.
Sono quindi tutti basiti di fronte all’incredibile tentativo dei media nostrani, e alla totale apatia dell’opinione pubblica nell’assecondarlo, di far passare come vittima una persona che, campionessa di ignoranza e inciviltà, prima “se ne frega delle persone oneste in fila”, poi “aspetta fuori” chi ha osato ricordarle che in Italia “si fa la fila”, per riempirlo di schiaffi, sputi, spintoni, insulti e minacce inseguendolo a tale unico scopo per decine di metri di cammino, travestendo poi da “lurido assassino” chi, come chiunque possegga un minimo di onestà e dignità, portato all’esasperazione “le tira una manata”.
Sentendomi ancora (anche se in casi come questo, con vergogna) “parzialmente italiano”, ho tentato di abbozzare un’ipotesi difensiva dell’italica imbecillità di fronte all’onestà, civiltà e dignità teutonica, paragonando quest’ultima situazione a quelle tante, secondo me simili, nelle quali lo slavo che entra con un coltello in mano in una gioielleria e si becca una fucilata in Italia è una povera vittima di un porco gioielliere assassino, ma mi è stato risposto che in teutonica contrada il ventenne romano e il gioielliere ricevono onorificenze dal sindaco, nell’italico letamaio Alemanno si costituisce parte civile contro il lurido assassino e dedica una piazza all’ignorante incivile insultatrice che ti insegue per decine di metri per “menare le mani”.
E poi si fa finta di non capire perché gruppi facebook d’oltralpe inneggino agli ultrà della Roma amici del “lurido assassino” quando organizzano casini al grido di “e se rincorriamo noi quelli della juve per menaje e sputaje adoso nella metropolitana, ce entitolade ‘na piaza anche anojaltri?.....”
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