lunedì 31 gennaio 2011
venerdì 28 gennaio 2011
giovedì 27 gennaio 2011
mercoledì 26 gennaio 2011
In questo momento un qualunque ordine “long” o “short” che sia, viene “polverizzato” su più operatori, più “tipologie di titoli” (azioni, CFD, opzioni ecc.) e più mercati, secondo proporzioni predefinite (e automatizzate) che portano in quasi tutti i casi al successo finale poiché in tal modo “ci si mantiene costantemente abbastanza lontani dalle condizioni di saturazione” (ma soprattutto perché, operando sempre “in contro balzo”, ossia nella direzione opposta a quella del titolo di quel momento, il mercato è felice di accontentarci subito).
Abbiamo già pronto da tempo un nuovo programma, studiato per poter gestire capitali nettamente superiori a quelli attuali, col quale abbiamo già bruciato numerosi pc eseguendo test dai risultati apocalittici.
Come da mesi e mesi, a volte anni, stiamo ripetendo a tutti voi, l’unico ostacolo che rimane verso l’apertura di una gestione patrimoniale “gigante” presso una delle più grandi e note banche svizzere, è che quest’ultima non perderà mai considerevole tempo e considerevoli capitali per approntare l’organizzazione di “polverizzazione” di cui sopra, senza possedere “capitali iniziali certi” che significhino “guadagno sicuro, immediato e allettante” per la banca.
Per “capitali iniziali certi” si intende o un investitore che “copra in anticipo il 100% dei costi dell’operazione” indipendentemente dai successivi “risultati”, o, in alternativa, un insieme di numerosi investitori che trasferiscano i propri capitali dalla banca sottocasa a quella svizzera, firmando un contratto di gestione di almeno 3 anni secondo la strategia dei siti/blog/forum.
La “grande banca svizzera” in questo momento (ed, è facile prevedere, anche nel futuro) non possiede alcun interesse a “mettersi in gioco” poiché continua ad essere contattata quotidianamente da centinaia di “grandi investitori” di tutto il mondo, che sono disposti a pagarle commissioni dorate anche solo per poter entrare in un fondo obbligazionario, la cui gestione alla banca costa praticamente zero…. Perché quindi sbattersi anche solo per pochi minuti per altra gente “complicata” come noi?.... e, soprattutto, perché farlo per clienti di banche di serie C che non mostrano alcun interesse a passare su una banca di serie A, con la quale “ci guadagnerebbero” anche se non esistesse la “famosa strategia”?
Quindi, salvo evoluzioni impreviste (e attualmente imprevedibili), l’unica strada rimane quella dell’accordo di sempre: grandi capitali, grande organizzazione.
Marocchinate del tipo “prima voi spendete, poi organizzate tutto, poi noi controlliamo, poi eventualmente arriviamo”, a nord di Chiasso fanno solo sorridere.
martedì 25 gennaio 2011
sabato 22 gennaio 2011
venerdì 21 gennaio 2011
giovedì 20 gennaio 2011
mercoledì 19 gennaio 2011
venerdì 14 gennaio 2011
giovedì 13 gennaio 2011
Se oggi decidiamo di acquistare una azione AAPL (=long), ci “costa” circa 345$.
Se i 345$ “li mettiamo tutti noi”, qualunque cosa accada in futuro al titolo AAPL “riguarda solo noi”.
Se firmiamo un contratto con un interlocutore finanziario che ci riconosce leva 1:5 = marginazione 20%, abbiamo il “diritto” (ma non il “dovere”) di “mettere in gioco” solo un quinto, ossia il 20% dei 345$, pari a 69$, gli altri 276 “ce li presta la banca” immediatamente e in contanti.
Ecco dove nasce lo “stop loss”: se la banca sborsa immediatamente 276 dei 345$, il futuro del titolo AAPL non riguarda più solo noi, ma anche, ovviamente, la banca, che ha sborsato l’80% del capitale: per questo motivo la banca si cautela affinchè, nel caso in cui noi dovessimo “arrivare vicino a perdere tutti i nostri 69$”, ossia a rischiare di iniziare ad intaccare anche i 276 non nostri, esista uno stop loss automatico che chiuda l’operazione “e ci perdiamo solo noi”.
Visto da questa prospettiva, lo stop loss è ineccepibile.
Il problema nasce quando un interlocutore finanziario (il 90% di quelli operanti sul mercato) considera uno stop loss “singola operazione per singola operazione”, anziché sul capitale totale dell’investitore: in altre parole, se l’investitore di cui sopra possiede solo i 345$ della singola azione AAPL acquistata, lo stop loss nel senso suddetto è ineccepibile, ma se l’investitore possiede 5 milioni di dollari nella stessa banca, quest’ultima non rischia ovviamente assolutamente nulla qualunque perdita accumuli la singola azione AAPL, poiché, al limite, azzerandosi AAPL, la perdita “secca” massima possibile ammonterebbe a 5x345=1725$, ben lontani dai 5 milioni del portafoglio dell’investitore.
Quindi, chi volesse seguire la strategia di questi siti/blog/forum, dovrà privilegiare, prima di ogni altra cosa (leve, commissioni ecc.), la scelta di un operatore che calcoli lo stop loss sul portafoglio totale, in modo da potersi disinteressare completamente di ogni “chiusura forzata” di singole operazioni che rientrano nella strategia “piramidale”.
martedì 11 gennaio 2011
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