venerdì 29 novembre 2013
mercoledì 27 novembre 2013
domenica 24 novembre 2013
Riprendiamo, su richiesta, anche il “concetto del magnate
del petrolio russo”, ossia (e meglio) la “storia dei bilanci tossici”.
Se io domani decido di “far comparire” un milione di dollari
in un mio bilancio di fine anno da redigere al prossimo 31.12.2013, posso
“longare” oggi, 24 novembre, 1000 pezzi GOOG, che in questi giorni vale sempre
più o meno 1.000 dollari, ed ecco costruito il milione da qui a fine anno.
Ma oggi posso anche acquistare, al posto dei titoli “reali”.
un titolo tossico con leva 20 sul titolo Google, quindi impiegare solo il 5%
del mio capitale “per creare il milione da qui a fine anno”, e portarmi alle
Cayman il restante 95%, ovviamente “in nero” (tanto non sono quello che non
perde mai le elezioni, quindi non ho nulla da temere).
Se avessi utilizzato solo titoli “reali”, al 31.12.2013 mi
sarebbero potute accadere 3 cose: primo, Google vale ancora 1000 dollari,
quindi i miei mille pezzi in portafoglio valgono esattamente quanto oggi, 24
novembre, ossia una operazione senza infamia e senza lode, nel senso che non ho
creato gains in grado magari di “pareggiare” altre operazioni nel frattempo
“andate peggio” all’interno del mio bilancio complessivo, ma non ho nemmeno
creato “perdite” bisognose di essere in seguito “pareggiate” da altri.
Negli altri due casi, guadagni o perdite “percettibili” realizzate
da oggi al 31.12.2013 sono “secche”, ossia “non moltiplicate dalla leva 20”:
considerando che nessuno prevede per il titolo GOOG crolli o rimbalzi
“galattici” nel breve, non dovrebbero essere un +5% o un -5% a cambiare la vita
del mio bilancio complessivo di fine anno (soprattutto se ho fatto un minimo di
diversificazione).
Se invece ho fatto il furbo, e mi sono messo in portafoglio
un tossico con leva 20 (due minuti prima dell’aereo per le Cayman), possono
accadere mille cose, la maggior parte delle quali abbastanza “brutte”: ad
esempio, se il mio “tossico leva 20”
fosse un non raro “simil-opzione” che “scommette” che alla chiusura di wall
street del 31.12.2013 Google “sarà sopra 1000$”, se a quella chiusura il titolo
sarà a 1000,01 il mio bilancio avrà guadagnato 20 caramelle alla menta anziché
una, ma se GOOG con un ultimo saltino in chiusura di seduta sarà
impercettibilmente sceso da 1000,01
a 999,99 dollari, il mio bilancio avrà perso istantaneamente
un milione tondo tondo (poiché un contratto simil-opzione prevede che, in caso
di perdita anche millimetrica della “scommessa”, tutto venga istantaneamente a
scadenza incassato dalla banca).
In realtà il mio bilancio a fine anno, in tal caso, perderà solo
quel 5% della “scommessa simil-opzione” che io effettuo oggi, il restante 95%
l’ha già perso oggi, 24 novembre, verso le Cayman….. dove i correntisti della
MontePaschi pare non siano proprio tantissimi…………………….. quindi cosa ci va a
fare quel 95% al sole dei Caraibi al posto mio?............
E’ vero, il caso “simil-opzione”, dove, se perdi anche solo
di un millimetro la tua “scommessa”, perdi tutto istantaneamente, è un caso
estremo e, per fortuna di tutti, “di minoranza”, ma quando utilizzi leve
elevate puoi ottenere facilmente il medesimo, terribile risultato finale: ad
esempio, ci sono in molti bilanci contratti tossici con leva 1:20 che “si
azzerano” istantaneamente al raggiungimento di uno “stop-loss” prefissato.
Esempio stiracchiato, solo per capirci: se io oggi, con GOOG
a 1000$, decido di “longarla” con un tossico a leva 20, nel momento in cui GOOG
dovesse “passare per quota 950$”, ossia anche solo per un nanosecondo di borsa perdere
il 5% rispetto ad oggi (può accadere domani o tra 7 anni), con leva 1:20 la
perdita diventa automaticamente del 5x20=100% e il mio contratto può estinguersi
istantaneamente, con perdita totale del mio capitale….. e magari 5 minuti dopo
GOOG “rimbalza” e arriva a guadagnare il 14%......................
Anzi, malelingue disinformate vedono proprio nell’esistenza
di questi “tossici a soglia” l’unica ragione di esistere di alcune “schizzate”
(in alto e/o in basso) di molti titoli, che senza alcuna “notizia” di alcun
genere, solo a causa di “rumors” usciti ad arte, fanno le capriole in borsa,
per poi “recuperarle” quasi subito……… e magari le fanno proprio in prossimità
di scadenze particolari….. brutte robe le sfortunate coincidenze……
Ora, se tu fai di nome Alice e vivi in un paese dove i
coniglietti parlano, stiamo parlando di nulla, sono sempre e solo coincidenze
di mercato sfortunate.
Se invece vivi in un mondo in cui vedi che fai prima a
prendere le pagine gialle e spuntare chi non ha trombato con Belen e Ruby
piuttosto che redigere un elenco di chi l’ha fatto, ma poi vedi inquisito e
condannato solo ed esclusivamente uno dei pochi che ha risposto d’istinto “Sì…..
Magari…………….”, allora potrebbe venirti in mente che sia possibile sfruttare a
tuo favore quelle stesse “regole dell’ingessamento” che l’UE ha decretato
essere quelle “del buon investimento” (che, effettivamente, non ha mica scritto
“buon” per chi……………..).
Un “investimento autorizzato UE” è una “cosa” nella quale è
vietato per legge fare gli interessi degli investitori.
Tutti sappiamo che, se ti accorgi di aver preso un
bruttissimo granchio su un titolo, la prima cosa da fare è uscirne a gambe
levate il più presto possibile, prima che le perdite ti rovinino: negli
“investimenti autorizzati UE” ciò è impossibile per la “regola/legge” che non
puoi maramaldeggiare causando fastidi agli investitori istituzionali (ossia
quelli che hanno appena portato il 95% dei tuoi soldi alle Cayman e che non
possono permettersi che qualcuno non faccia arrivare al punto giusto di cottura
le Google al 31.12.2013), ma devi rimanere “abbastanza a lungo” immobile a
perdere soldi nel titolo sbagliato.
Tutti sappiamo che, se il mercato “perde la direzione”,
bisogna “uscire da tutto a gambe levate”, ossia “mettersi al 100% in
liquidità”, attendendo “da fuori” di ricominciare a capirci qualcosa: negli
“investimenti autorizzati UE” ciò è impossibile per la “regola/legge” che “in
ogni istante devi rimanere esposto sul mercato con almeno il 70-80% dei tuoi
soldi complessivi” (media europea, ma alcuni fondi autorizzati UE arrivano al
90% “investito obbligatorio per legge”......).
Tutti sappiamo che, se il mercato crolla, bisogna mettersi
short per guadagnarci, ma negli “investimenti autorizzati UE” ciò è impossibile
per la “regola/legge” che non puoi mai assolutamente “shortare” perché
altrimenti “dai fastidio alle banche e alle multinazionali incentivando il
crollo del mercato”….. e anche un po’ il loro..…. Sì, perché la MontePaschi e la Bayer pensano ai miei
interessi prima di decidere come fottermi qualche miliardo di dollari…… quindi
mi sento proprio in dovere di contraccambiare questa loro amorevole “delicatezza”
nei miei confronti……..
Tutte queste (e tante altre) follie studiate appositamente
per fottere i piccoli investitori “ingessandoli” nelle situazioni più
sbagliate, possono essere facilmente sfruttate da chi non senta l’assoluta
necessità di farsi in….gessare dai franco-tedeschi anche nei propri
investimenti (perché altrove non abbiamo più speranze da tempo): basta
ovviamente fare sempre l’esatto opposto di quanto “consigliato” da chi gioca
sempre contro di noi, e farlo con l’obbiettivo di anticipare le “mosse” che i
grandi colossi sono costrette a fare sia dalle regole suicide appena descritte (che
essi stessi hanno tentato di imporre a noi), sia da quei bersagli che si sono
costretti a centrare a certe determinate scadenze per non far emergere in sol
colpo tutti i titoli “tossici” che hanno da tempo nei loro portafogli
“tarocchi”.
Alcune mosse “innaturali” delle ultime settimane, ci hanno
permesso di “mappare la tossicità” per molti, grandi investitori istituzionali,
intuendo “dove stanno per portarci” in vista del 31.12: con i nostri quattro
soldi, guadagneremo bene, ma senza grandi fuochi d’artificio e senza scalfirli
più di tanto, ma con qualche “magnate del petrolio” disposto a far soldi
grossi, beh, la scommessa è aperta (verso l’alto)………….
24.11.2013 NFLX Netflix
Specifichiamo meglio il “concetto”: abbiamo segnalato che
NFLX a 350$ è un po’ “satura”.
Questo significa che ciascuno di voi oggi “shorta” NFLX e
domani è ricco? Altamente improbabile.
Questo significa che ciascuno di voi oggi “shorta” Netflix, se
ne dimentica completamente per un mese, e tra un mese sarà ricco? Altamente
improbabile.
Questo significa che ciascuno di voi oggi “shorta” Netflix,
se ne dimentica completamente per un anno, e tra un anno sarà ricco? Altamente
improbabile.
Shortare oggi NFLX significa solo che, se viene utilizzata
(anche più volte consecutive) una strategia intelligente “mordi (eventualmente
correggi) e fuggi”, hai un “paracadute” in più “del consueto” per il futuro.
Il “paracadute” è semplicemente il fatto che poco più di un
anno fa, nell’estate 2012, NFLX veleggiava intorno ai 50$, oggi, a così breve (borsisticamente
parlando) distanza da quel periodo, veleggia intorno ai 350$, con la spaventosa
“progressione” del seguente grafico:
Con una quotazione che in pochi mesi si è moltiplicata per 7,
non è difficile immaginare “cosa passi per la testa” di milioni di investitori,
istituzionali e non, in giro per il mondo: “…. Un anno fa circa, avevo 100….
oggi ho 700…… mi conviene stare lì a vedere se la pacchia dura ancora, o lascio
il rischio di una patata bollente in mano ad altri?............”.
E’ vero, questo dubbio potrà rimanere ancora per altri 12 è
più mesi nella mente di tutti gli azionisti, istituzionali e non, ma una NFLX
passata in poco tempo da 50 a
350$ rende istante per istante più probabile un “successo” (mordi, correggi e
fuggi) “shortandola” piuttosto che “longandola”.
“Istante per istante” significa che difficilmente
nell’immediato futuro di NFLX vedremo prolungate fasi di “crescita costante e
continua” che potrebbero inguaiarci in una nostra eventuale “shortata”: per
tutti i motivi di cui sopra, sarà molto, molto più probabile assistere a fasi
alterne e “dubbiose”, che rispecchieranno l’umore di azionisti che in pochi
mesi hanno realizzato un miracolo, e che difficilmente staranno lì fermi a
rischiare di vederlo vanificato da una loro piccola imprudenza.
E una strategia “mordi, correggi e fuggi” esce sempre benino
e a bassissimo rischio da una “fase alterna” di un titolo saturo.
giovedì 21 novembre 2013
Carissimo albert59, non è assolutamente un “disturbo”
ripetere il “concetto”: se tu oggi vai in Svizzera e opti per inserire 100 euro
su quell’investimento a rischio zero a 5 anni, sia tu sia loro sapete che la
tua “disponibilità” in quell’investimento crescerà costantemente dai 100 euro
di oggi ai 115 della scadenza del 2019.
A quel punto tu puoi proporre alla banca di conteggiare quei
115 euro del 2019 come una sorta di “garanzia” per aprire ADESSO un nuovo conto
corrente indipendente, tramite il quale investire su Wall Street.
Se a quel punto chiedi che in questo nuovo conto corrente
vengano inseriti 500 euro, la banca “è molto magnanima” e te li mette subito,
con però l’ovvia clausola che tu da qui al 2019 non arrivi mai a perdere su
Wall Street più dei 115 euro che hai/avrai dall’altra parte in “garanzia”.
In altre parole, tu inizi ad operare SUBITO su wall street
con 500 euro, e fai tutto quello che ti pare finchè la tua “incuria” non ti
porta ad arrivare a perderne in borsa 115, ossia la tua “garanzia esterna”, e
in quell’esatto istante la banca ti chiude automaticamente il nuovo conto, e
nel 2019 si rivale su di te togliendoti i 115 euro finali dell’investimento “di
garanzia”.
Ecco perché la banca è così “magnanima”: istante per istante
non rischia mai nulla, perché quando tu accumuli una perdita in borsa pari alla
tua “garanzia dall’altra parte”, lei ti chiude tutto subito.
Aritmeticamente parlando, arrivare ad accumulare perdite di
115 euro su 500 che complessivamente ne stai investendo, calcolatrice alla mano
significa arrivare a perdere il 23% del tuo capitale complessivo, situazione
molto improbabile se stai lavorando oculatamente su Wall Street.
Per capirci ancora di più, se, a parità degli stessi 100
euro di garanzia “che diverranno sicuramente 115 nel 2019”, tu chiedi alla banca
di metterne non 500 bensì 2.000 nel nuovo conto corrente, per gli svizzeri non
esistono problemi, perché cambiano solo i “numeri” nella clausola di chiusura
del tuo nuovo conto corrente: se nel primo esempio “ti chiudevano tutto” quando
tu arrivavi ad accumulare perdite del 23% (ossia 115 euro su 500), in questo
secondo esempio “ti chiudono tutto” quando arrivi ad accumulare perdite di 115
euro su 2.000, ossia, calcolatrice alla mano, quando le tue operazioni su wall
street arrivano ad accumulare perdite del 5,75%
Chi possiede già un minimo di esperienza in trading, vede
facilmente in tutto questo il ben noto meccanismo dello “stop-loss”, ossia una
clausola che “chiude automaticamente tutto” quando superi una determinata
perdita percentuale.
Si noti che il sistema operativo della banca calcola
microsecondo per microsecondo il “valore di mercato” del tuo portafoglio
complessivo, basandosi ovviamente sulle quotazioni istantanee su wall street dei
tuoi singoli titoli azionari, quindi il tuo “sforamento” può essere anche solo
“questione di un attimo”, che il sistema procede ugualmente alla “chiusura di
tutto”.
A meno che tu non possieda un accordo con la tua banca, che
ti permetta(/obblighi) di “aggiungere liquidità esterna” alle tue garanzie
iniziali.
In altre parole, se nell’esempio sopra, la tua incuria su
wall street ti fa davvero arrivare ad accumulare perdite per 115 euro sui 500
investiti (ossia a superare lo stop-loss percentuale del -23%), ma tu hai
concordato con la banca che, in tal caso, arriverai a “coprire l’ammanco” con
capitali freschi, lo stop-loss non sarà più “automatico”, bensì si trasformerà
in un semplice “campanello” per un allarme che potrebbe anche rientrare subito (hai
superato il -23% ma solo per un istante, poi subito dopo il mercato ti ha
salvato).
Se invece il mercato continua ad andare nella direzione
opposta, tu dovrai integrare con capitali freschi la tua “garanzia”, magari
anche a più riprese.
lunedì 18 novembre 2013
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