martedì 5 giugno 2012

C’era una volta un paradiso di gente onesta e lavoratrice.

E c’erano alcuni imprenditori che decisero di costruire capannoni in carta velina senza nemmeno essere sfiorati dal sospetto convenisse almeno “imbullonarne” i tetti per evitare che si schiantassero sulla testa di poveri operai.

C’era una sola, unica possibilità che permettesse ad imprenditori “di spicco” di fare una vaccata di queste apocalittiche dimensioni: la certezza che nessuna autorità preposta sarebbe mai venuta a “controllare” né in fase di progettazione/costruzione, né in fase di successivo “utilizzo” dei capannoni.

E che nessuna “autorità sindacale” avrebbe mai infilato il naso per pretendere chiarezza a nome degli operai di quei capannoni.

E c’era una sola, unica possibilità di essere sicuri che entrambe le “autorità” non avrebbero mai e poi mai controllato: essere in un comune eternamente “recintato”, dalla notte dei tempi al….. per sempre….. dove qualunque nome si fosse “scambiato” nel tempo, i “referenti” fossero sempre gli stessi…. Con una mano che lava l’altra…..

Così sia entrambe le “autorità”, sia gli operai, sarebbero stati intimamente convinti che “chiudere un occhio”, anzi due, anzi pure le orecchie, sarebbe stato fondamentale per costruire tutti insieme un mondo migliore….. purchè di quel colore…..



Poi accadde un piccolo imprevisto: dopo 500 anni di silenzio, un piccolo terremoto.

Talmente piccolo che praticamente nessuno “morì in casa propria” (nonostante un’edilizia abitativa largamente obsoleta), ma, guarda caso, praticamente tutti morirono sotto i capannoni…..

Sicuramente, mi direte, tutte quelle “mosche bianche” in un oceano di inestimabili gentiluomini, si saranno precipitate negli uffici della magistratura locale per denunciare sé stessi e i mancati “controllori” locali e sindacali e per pagare per quelle atroci morti “bianche”……

E invece no.

La leggenda narra che si siano precipitati dai propri “eterni” referenti a chiedere non solo garanzie di “reciproca impunità”, ma, addirittura, rapida ricostruzione a spese “della mamma”…….

Sicuramente una leggenda metropolitana priva di qualunque fondamento.

Nonostante qualche “indizio” lasci in effetti aperta la strada a qualche timido sospetto.

Ad esempio il fatto che le due “autorità locali”, si vocifera, si siano precipitate sul posto a “sigillare” un numero di abitazioni proporzionalmente superiore al terremoto del Friuli…… costringendo allo “sfollamento” un numero di abitanti proporzionalmente superiore al terremoto del Friuli…… dichiarando (pur non avendo ancora iniziato i sopralluoghi “veri”) danni all’edilizia abitativa ed “industriale” proporzionalmente superiori a quelli del terremoto del Friuli…..

Dimenticando un piccolo particolare: che nel terremoto del Friuli morirono in un amen quasi mille persone nelle loro case, nel terremoto “emiliano” praticamente nessuno………






Questa sera il Tg1 riportava i dati raccolti da Repubblica….. la quale riportava i dati raccolti da Vasco Errani….. il quale riportava i dati raccolti da tutti i suoi sindaci “rossi”….. ossia coloro che avrebbero dovuto controllare i capannoni…… “ben oltre un milione di cittadini interessati dal terremoto”….. “ben oltre 300.000 sfollati”…… “ben oltre 100.000 aziende danneggiate”……. “ben oltre 7 miliardi di euro di danni immediati”…….

Per avere una proporzione col Friuli, i “numeri” indicano che mancano all’appello circa 8-10.000 morti….. e 30-40.000 crolli….. speriamo che il Padreterno non conceda alla “bassa” emiliana il privilegio di “pareggiare i conti” col passato…….


versione light: http://albert.mastertopforum.net/blog-del-terrore-versione-light-vt208.html
100% liquidità
100% liquidità
target akam 26,26
long 50k akam 26,04
long 50k akam 26,23
long 50k akam 26,40