giovedì 13 gennaio 2011

Se oggi decidiamo di acquistare una azione AAPL (=long), ci “costa” circa 345$.

Se i 345$ “li mettiamo tutti noi”, qualunque cosa accada in futuro al titolo AAPL “riguarda solo noi”.

Se firmiamo un contratto con un interlocutore finanziario che ci riconosce leva 1:5 = marginazione 20%, abbiamo il “diritto” (ma non il “dovere”) di “mettere in gioco” solo un quinto, ossia il 20% dei 345$, pari a 69$, gli altri 276 “ce li presta la banca” immediatamente e in contanti.

Ecco dove nasce lo “stop loss”: se la banca sborsa immediatamente 276 dei 345$, il futuro del titolo AAPL non riguarda più solo noi, ma anche, ovviamente, la banca, che ha sborsato l’80% del capitale: per questo motivo la banca si cautela affinchè, nel caso in cui noi dovessimo “arrivare vicino a perdere tutti i nostri 69$”, ossia a rischiare di iniziare ad intaccare anche i 276 non nostri, esista uno stop loss automatico che chiuda l’operazione “e ci perdiamo solo noi”.

Visto da questa prospettiva, lo stop loss è ineccepibile.

Il problema nasce quando un interlocutore finanziario (il 90% di quelli operanti sul mercato) considera uno stop loss “singola operazione per singola operazione”, anziché sul capitale totale dell’investitore: in altre parole, se l’investitore di cui sopra possiede solo i 345$ della singola azione AAPL acquistata, lo stop loss nel senso suddetto è ineccepibile, ma se l’investitore possiede 5 milioni di dollari nella stessa banca, quest’ultima non rischia ovviamente assolutamente nulla qualunque perdita accumuli la singola azione AAPL, poiché, al limite, azzerandosi AAPL, la perdita “secca” massima possibile ammonterebbe a 5x345=1725$, ben lontani dai 5 milioni del portafoglio dell’investitore.

Quindi, chi volesse seguire la strategia di questi siti/blog/forum, dovrà privilegiare, prima di ogni altra cosa (leve, commissioni ecc.), la scelta di un operatore che calcoli lo stop loss sul portafoglio totale, in modo da potersi disinteressare completamente di ogni “chiusura forzata” di singole operazioni che rientrano nella strategia “piramidale”.