giovedì 27 dicembre 2012

Per Norad61: nel 1994, pochissimi giorni dopo che i due rami del parlamento hanno votato la fiducia al nuovo governo inaspettatamente eletto dal popolo sovrano, Remigio Cavedon, ex direttore del quotidiano della DC "Il Popolo", ha incontrato il presidente della repubblica Oscav Luigi Scalfaro che, da vecchio amico fraterno, lo ha informato che un golpe mediatico-giudiziario, del quale facevano parte "tutti quelli della prima repubblica", dai vecchi partiti ai loro media, dalle lobbies a tutti i "poteri forti" (e pure le 3 Armi......), avrebbe immediatamente eliminato dalla scena politica il nano che aveva osato asfaltare la "gioiosa macchina da guerra" e prosciugare il "centrino" degli ex DC.

Lo ha informato che Paolo Mieli guidava la "Santa Allenza" dei 4 maggiori quotidiani del paese e che la procura delle banane milanesi guidava il "braccio giudiziario" attraverso una falsa contessa (in realtà figlia di umili operai) falsa vedova (in realtà il marito vive benissimo avendola mollata per una molto più giovane e gnocca) amica intima dello stesso Oscav, falsa-tutto che i golpisti stavano ricattando a causa dei suoi trascorsi poco edificanti e gonfi di debiti, e che ella "prometteva molto bene" essendo stata l'amante per lungo tempo di un pezzo da novanta di forza italia.

E' tutto nero su bianco in procura a brescia, dove "dorme" da quasi 19 anni (compresa l'intervista, che potete leggere integralmente a questo link:  http://albert.mastertopforum.net/l-intervista-di-remigio-cavedon-vt308.html

Così come dalle carte di quella e altre procure emerge che la boccassini non ha mai trovato alcun riscontro alle invenzioni "salva-debiti" della falsa contessa falsa vedova, nemmeno quando LA Rossa, sulla base del deserto probabotorio assoluto, ha preteso e ottenuto da un giovanissimo ed inesperto "giudice civile" (......................), tale Alessandro Rossato, di autorizzarle qualunque pedinamento ed intercettazione nei confronti di due magistrati "conoscenti" di Previti, Squillante e Pacifico.....

Pochissimi giorni prima delle elezioni post-ribaltone, lo stesso giudice Rossato giura di aver ascoltato mille e mille volte un nastro della Boccassini nel quale i due giudici pedinati hanno confessato tutto, ossia che è Berlusconi che li paga attraverso Previti per "invertire le sentenze dei processi fininvest a Roma", e di essere quindi stato costretto ad emettere ordinanza di arresto per i due rei confessi....................... ma, avvertendo di non voler influenzare le imminenti elezioni, "nasconde" il nastro...........................

Ma non lo nasconde abbastanza bene, perchè Paolo Mieli lo trova, e ne pubblica sul Corriere ampi stralci, alla fine di ciascuno dei quali tuona "tra pochi giorni vorrete mica votare per un corruttore di magistrati, invece che per San Romano da Mortazza?.....".

Terminate le elezioni, il clan Prodi occupa tutte le poltrone più importanti, e può quindi proteggere la Boccassini, Rossato e Mieli quando emerge in aula che quel nastro che è costato la galera ai due noti giudici e le elezioni al nano, ovviamente non è mai esistito...................... quindi Rossato nel decidere di arrestare uno stimato collega settantenne e Mieli nel suo pontificare, cosa caspita hanno sentito?..............

Poco male, tanto ci sono i compagni di merende sulle poltrone giuste sia del governo, sia del CSM.......



Ma se non esiste alcun nastro nè alcuna prova, come potremo mai anche solo ipotizzare un processo-SME per chiedere 11 anni per Previti e magari qualcosa di più per il nano?

Semplice, ci inventiamo che, dopo mesi di indagini, abbiamo scoperto la "prova regina" che rende il processo-SME "più che facilissimo": abbiamo trovato il conto corrente nel quale il nano versa i miliardi e dal quale previti emette assegni verso i giudici corrotti (tutti, nessuno escluso) della procura di roma, è il conto corrente numero 28934 di Efibanca.

Piccolo problema: non appena il visionario Paolo Mieli pubblica gli estremi di tale conto e pure qualche "beneficiario" della moltitudine di conseguenti assegni "corruttivi", alla procura delle banane si presentano l'avvocato e un alto dirigente di Efibanca che informano i bananari che la loro banca, per statuto (e quindi "per legge") non ha mai avuto la possibilità di aprire conti correnti..... niente conto, niente assegni..... niente assegni, niente "versatori"...... niente "versatori", niente "delegati"....... niente "delegati, niente "beneficiari"...... ma.... allora.... Boccassini e Mieli cosa caspita hanno visto?......................

"Non rileva" nemmeno questo, risponde La Rossa in aula.

E la giudicessa Ponti non ha il coraggio di richiederne l'immediato ricovero coatto..... e il carnevale può continuare......